Comune Ascoli ignora povertà e dissocupazione ma tartassa i cittadini piu deboli

Ascoli Piceno -

L’Amministrazione comunale di Ascoli Piceno non sta affrontando in alcune modo l’emergenza disoccupazione e la conseguente dilagante povertà che sta affliggendo ormai da anni la città e il suo territorio. Migliaia di lavoratori e famiglie senza occupazione e reddito, per chiusura di fabbriche, negozi e uffici: e si continua a ignorare tutto ciò come si fosse negli anni Settanta. Anzi si perseguitano i cittadini con le multe, con il recupero crediti alle persone e nuclei che non possono permettersi di pagare servizi e mense per i loro figli
perché hanno perso il lavoro, e questo mentre si svendono le aziende publiche più importanti.

L’Amministrazione comunale non riesce a garantire neppure un minimo di welfare sociale per i meno abbienti, i disoccupati e le fascie piu deboli, e contemporaneamente non svolge alcuna politica di rilancio turistico o progettuale della città, con i parchi, i giardini e strade sempre più sporche e abbandonate. Basta vedere anche come sono ridotti alcune spazi innovativi dei programmi annunciati nel recente passato sulla mobilità urbana e sostenibile.


Biciclette elettriche abbandonate, degrado, incuria e collegamenti inesistenti. Per non parlare dei parcheggi come quelli della Saba che non sono mai tornati in mani pubbliche come promesso in campagna elettorale. Non si può andare avanti così, anche perché il commercio e tutte le attività connesse stanno andando sempre più male, come si può vedere anche solo facendo un breve giro nel centro storico.
Perché la Giunta e il consiglio non stanno facendo nulla per affrontare tutte le questioni drammatiche sul tappeto, a partire da una povertà sempre più vasta a causa dei licenziamenti di fabbriche e negozi? E Perché si continua a spremere i cittadini con multe, varchi attivi, e tasse varie sempre piu alte ? È urgente cambiare subito strada, altrimenti per Ascoli, i suoi residenti, soprattutto quelli più giovani non ci sarà alcun futuro. E tutti saranno
costretti ad andarsene.


Andrea Quaglietti
segretario Usb Marche