Indegno quello che avviene per il terremoto. Parlano di ricostruzione ma ancora non sono state rimosse le macerie ad Arquata ed altre zone. Le istituzioni cosa hanno fatto in 6 mesi?

Ascolano abbandonato a se stesso. Esercito di manodopera di riserva. Paese senza futuro.

"Politici, vertici istituzionali , commissari ed altri che sono nei posti di responsabilità, parlano di ricostruzione e si riempiono la bocca di promesse quando ancora oggi dopo quasi 6 mesi dalle prime scosse non sono state rimosse le macerie, ne ad Arquata del Tronto ne in altre zone. Tutto quello che sta accadendo è indegno di un paese civile." Lo afferma Andrea Quaglietti, segretario regionale dell'Usb. "Le macerie non sono state trasferite, le "casette" per gli sfollati e le stalle per gli animali non sono arrivate, la situazione della viabilità, specie dopo il maltempo e la neve degli ultimi giorni non è certo migliorata: siamo in pieno caos generale, e non siamo ancora usciti dall emergenza. Perchè sta accadendo tutto questo ? ". Secondo Quaglietti, la risposta è che " la classe politica ormai pensa solo a se stessa, e basta. Così il territorio è stato abbandonato, non solo quello colpito dal terremoto, ma anche quello più vicino al mare, quelo della vallata del Tronto, quello produttivo, sociale ed economico che si basava sull'industria e sui servizi. Alla crisi per i disastri naturali - dice il segretario Usb - si somma quella ormai storica dell'economia reale, della disoccupazione per 30 mila persone, delle delocalizzazioni industriali, delle difficolta del commercio, che come quella attuale nessuna istituzione sa affrontare e risolvere. Quale futuro daremo ai nostri giovani in una situazione come questa ? Si sta poi creando in parallelo un esercito di manopera di riserva sia a livello ascolano che nazionale - continuna Quaglietti - che non farà che peggiorare il quadro complessivo, abbassando salari, diritti e dignità dei lavoratori , italiani o stranieri che siano, e togliendo la speranza a milioni di persone. " L'Usb, che è disponibile ad accogliere tutti i lavoratori o disoccupati del Piceno che non abbiano più una casa dove vivere, organizzerà nei prossimi tempi iniziative e manifestazioni sia sul fronte della ricostruzione post-terremoto che della crisi economica e industriale. "Non possiamo consentire un declino morale e sociale così grande e rapido della nostra provincia e del nostro Paese".

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