Io voto No al referendum sulla Costituzione. Sabato 25 incontro ad Ascoli con Cremaschi

A rischio sovranità popolare, garanzie per le minoranze e diritti sociali

 

Ascoli Piceno -

Ci sarà anche l'ex leader nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi, sabato pomeriggio 25 giugno ad Ascoli, per partecipare
al convegno promosso dal Comitato del No al referendum sulla riforma della Costituzione. Con lui, alle 16 presso
la Libreria Rinascita in Piazza Roma, interverranno l'avv. Maria Agliata - docente di diritto sindacale all'Università di Macerata-
l'avv.Francesco Ciabattoni - presidente dell'Associazione "Fare" - il segretario dell'Usb Marche Andrea Quaglietti, e sempre per l'Usb,
Claudio Allegrucci, segretario provinciale Pubblico impiego e Francesco Bracciani, segretario provinciale Lavoro Privato. L'iniziativa
di sabato, è stata presentata mercoledi dall'Usb e dall'Associazione Fare, di Ascoli Piceno."Da alcuni anni spira
un vento autoritario nel nostro Paese - ha sostenuto Quaglietti - che tende progressivamente a ridurre gli spazi di libertà e democrazia
sia nei luoghi di lavoro - vedi l'accordo sulla rappresentanza sindacale del gennaio 2014 - che in tutta la società e poi anche le istituzioni.
 Con la riforma costituzionale che si vuole far approvare
con referendum ad ottobre, unita alla legge elettorale dell'Italicum, tutta la democrazia italiana è a rischio. Occorre che la gente
si svegli e comprenda che è in gioco per il futuro, la libertà stessa del Paese." Sullo stesso piano
l'intervento dell'avv. Ciabattoni : " L'assemblea di sabato è quantomai opportuna e utile - ha detto - perchè è in atto
sia in Italia che in tutto l'Occidente una chiara manovra per spogliare i popoli dei loro diritti costituzionali e della sovranità stessa.
Governi imposti dall'alto, così come trattati mai votati dal Parlamento, moneta unica, obbligo di pareggio del bilancio, e da ultimo la
perla : una riforma della Costituzione che prevede tra l'altro, un Senato ridotto a 100 persone ma non elette dal popolo  Tutti progetti,
che insieme ad una legge come l'Italicum che permetterà ad una lista che ha ottenuto il 20% dei voti di guidare il Paese, con garanzie
minime per le minoranze, che bisogna fermare nell'interesse collettivo. Se era necessario una semplificazione del sistema - ha aggiunto Ciabattoni-
non era certa questa la cura per migliorare la situazione. E come fa il nostro Parlamento nato da una legge come il Porcellum dichiarata incostituzionale,
a modificare la stessa Costituzione .. La partecipazione dei cittadini alla vita dello Stato è seriamente in pericolo."
Secondo l'Usb, "occorre dare un segnale forte, votando no. E il sindacato di base sosterrà questa battaglia, a favore dei diritti dei
lavoratori e tutti gli elettori, anche organizzando a settembre una grande sciopero generale"