Conerobus: avviata procedura di raffreddamento e conciliazione
A fronte di una gestione sempre più fallimentare e opaca delle relazioni industriali.
Conerobus si rifiuta da mesi di instaurare un confronto reale con le organizzazioni sindacali, preferendo ignorare le richieste dei lavoratori e le scadenze contrattuali. Gravissima la mancata erogazione dell’una tantum prevista dal rinnovo del CCNL del 20 marzo 2025, che rappresenta un diritto economico già acquisito e non una concessione.
A ciò si aggiunge una situazione debitoria ormai consolidata nei confronti delle banche e dei fornitori, frutto di scelte manageriali scriteriate e prive di visione. L'assenza di un Piano Industriale credibile è aggravata da scelte sconcertanti come l'assunzione di un ulteriore manager, con costi assolutamente insostenibili per un'azienda che versa in una profonda crisi strutturale. A che pro un nuovo dirigente, se non per appesantire ulteriormente un sistema già compromesso?
Il Comune di Ancona, principale azionista di Conerobus, resta a guardare, limitandosi a proclami e promesse senza sostanza. Emblematico il caso del progetto filo tranviario, che si rivela sempre più un progetto a rischio, con criticità progettuali evidenti, tempi incerti e costi potenzialmente fuori controllo. Invece di rafforzare il TPL esistente, si investe in operazioni dal sapore propagandistico, scollegate dalle vere esigenze di mobilità dei cittadini.
Non possiamo non evidenziare la complicità storica dei sindacati firmatari, i cosiddetti “sindacati di mercato”, che ora si ergono a paladini della legalità dopo aver avallato per anni le scelte scellerate dell’azienda. Dove erano mentre Conerobus affondava? Hanno controllato o hanno chiuso gli occhi? La loro indignazione di oggi è grottesca: sembrano più Cavalieri dello Zodiaco in cerca di gloria che rappresentanti dei lavoratori.
Nel frattempo, a livello nazionale, il Governo Meloni ha fatto la sua scelta: investire sul riarmo, tagliando risorse vitali alla Sanità, alla Scuola, alle Pensioni e al Trasporto Pubblico Locale. È una politica che sacrifica i diritti sociali e la qualità della vita delle persone in nome di una militarizzazione cieca e pericolosa. I servizi pubblici locali vengono smantellati pezzo dopo pezzo, mentre si moltiplicano le spese per armi e logiche di guerra.
Noi non ci stiamo. USB sarà sempre al fianco dei lavoratori, nelle vertenze, nelle piazze e nei luoghi di lavoro. È ora di dire basta alla gestione padronale del pubblico e alla sudditanza verso logiche aziendalistiche che impoveriscono servizi e territori.
USB Lavoro Privato Ancona