I lavoratori dipendenti delle Cooperative abbandonati a se stessi

È inaccettabile quello che sta succedendo nella regione Marche: l’ordinanza del Governatore dello scorso 25 febbraio lascia a casa per una settimana numerosissimi operatori dei nidi e dei servizi scolastici.

Ancona -

L’ordinanza impone la chiusura di nidi e scuole, mentre
lascia aperti centri diurni per anziani e disabili; proprio quei soggetti, a quanto apprendiamo dagli esperti, più esposti al rischio di infezione e complicazioni da virus: quali sono le valutazioni alla base di tale decisione? Quali strumenti e procedure di messa in sicurezza della salute dei lavoratori e degli utenti si sono messe in campo in questo particolare frangente?

La Ministra del Lavoro ha dichiarato di aver predisposto l’estensione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle zone interessate dall'emergenza. In molti dei settori coinvolti, gestiti in appalto da enti del Terzo Settore, l’ammortizzatore sociale è il FIS (Fondo di Integrazione Salariale): uno strumento assolutamente inadeguato per la tutela del reddito, che copre l’80% dei miseri stipendi di chi lavora negli appalti, che se non erogato in anticipo dalle cooperative viene pagato dall'INPS ai lavoratori 6-8 mesi dopo la richiesta, lasciando scoperto il salario degli operatori.

Cosa succederà se l’ordinanza di chiusura dovesse essere prorogata ancora?
USB chiede alla Regione Marche ed ai Comuni interessati di farsi carico urgentemente della situazione e verificare la correttezza delle procedure di sicurezza e di tutela del reddito da adottare.
Intanto la stessa ordinanza dispone la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico, imponendo di fatto lo stato d’emergenza a quelle che potrebbero essere le rivendicazioni dei lavoratori lasciati all'assistenza compassionevole di chi, come quei sindacati che sponsorizzano il FIS, li vuole flessibili e poveri.

Ordinanza o meno, se non arriveranno risposte positive alla richiesta di tutela integrale del reddito e della salute e sicurezza dei
lavoratori del welfare in appalto, come USB metteremo in campo ogni iniziativa necessaria.