Il servizio pubblico della raccoltà dei rifiuti è la scelta!
Da troppi anni si discute di superare l'attuale frammentazione territoriale con la costituzione di una sola Azienda Pubblica per la raccolta e smaltimento dei rifiuti in tutta la provincia di Ancona.
Su questa ipotesi l' ATA, costituitasi su previsione dell'apposita Legge Regionale, attraverso l'elaborazione del Piano Provinciale dei Rifiuti era arrivata, attraverso il consenso della stessa Assemblea, a procedere alla individuazione dell'Azienda Pubblica di smaltimento. USB, che ha sempre condiviso questa impostazione della soluzione del problema Rifiuti, sarebbe fortemente contraria ad un eventuale cambio della scelta Pubblica susseguente ad altre valutazioni con le ultime elezioni politiche regionali dovessero determinarsi con la Nuova Giunta.
Noi come os USB riteniamo infatti che il servizio di raccolta gestione e vendita dei rifiuti sia totalmente Pubblica perché è nell’interesse dei cittadini, e dei lavoratori. Sui molti vantaggi collegati all'utilizzo di un Gestore Pubblico basti qui ricordare che esso non consente l’inserimento delle mafie sempre molto attive sul settore dei rifiuti e che, la gestione e la vendita dei rifiuti recuperati vanno a calmierare il mercato evitando così aumenti consistenti sulla tariffa che pagano i cittadini.
Per questi motivi USB, approfittando dell'entrata in vigore del Decreto 116/2020 noi chiediamo
- che si proceda rapidamente alla costituzione di un'Azienda Pubblica di dimensione Provinciale
- che possa garantire la tutela della salute e il rispetto delle norme di sicurezza verso i lavoratori
- la vendita del materiale recuperato direttamente da parte dei Comuni
- che possa adottare un metodo di raccolta che non sia il famoso porta a porta. La tecnologia in questo settore ha determinato un cambiamento importante nella competitività delle tipologie alternative di raccolta differenziata
- impianti di selezione rifiuti che tengano conto del fattore ambientale
- adeguamento del Piano Provinciale dei Rifiuti al Decreto Legislativo 3 settembre 2020 n. 116 che ridisegna il concetto di rifiuto con interventi anche nei regolamenti comunali, come prevede il Decreto stesso.