La Legge 300 del 20 Maggio 1970 (Statuto dei Lavoratori) compie 50 anni

Il 20 Maggio di 50 anni fa divenne legge dello Stato lo Statuto dei lavoratori

Ascoli Piceno -

Le norme in esso contenute sono il risultato delle grandi lotte operaie degli anni Sessanta e hanno rappresentato un baluardo contro lo strapotere dei padroni fornendo per anni ampie garanzie di tutela per la classe lavoratrice: dalla dignità del lavoratore alla libertà di attività sindacale e di opinione nei luoghi di lavoro, dal diritto alla difesa nei procedimenti disciplinari alle garanzia sui licenziamenti, dai diritti sindacali alle sanzioni per attività antisindacale.

Da quel giorno padronato e governi hanno iniziato una lunga e tenace offensiva per smantellare i diritti e le tutele in esso contenute.

Durante questi 50 anni, quindi, lo Statuto dei lavoratori è stato, in buona parte svuotato a causa del susseguirsi di vari interventi legislativi tra cui, i più recenti, la Legge Fornero e il Job Act di Renzi a cui non è seguita alcuna utile opposizione dai sindacati Confederali: pensiamo all’abolizione dell’art. 18, all’introduzione della possibilità di demansionamento, alla riduzione dei diritti sindacali, alla modifica in pejus delle regole sulla videosorveglianza,  all’abolizione del collocamento pubblico.

Per ricordare l’importanza di tale data, una rappresentanza dell’Unione Sindacale di Base di Ascoli Piceno, come peraltro accaduto in molte altre città d’Italia, ha manifestato oggi sotto la Prefettura Territoriale, a difesa di questo complesso di norme poiché c’è aria di un nuovo Patto sociale fra Governo e parti sociali con il probabile ulteriore smantellamento di diritti sociali e contratti nazionali: il segretario generale della CGIL, Landini, ha addirittura rilanciato il progetto di sostituire lo Statuto dei Lavoratori con uno “statuto dei lavori” con il rischio concreto che quando si  parla di estendere i diritti, il risultato è sempre quello dell’abbassamento generale delle tutele per tutte e tutti.

Ora si tratta di riconquistare quanto perso e di aggiungere nuove tutele contro il cinismo e lo strapotere padronale!”