Lettera aperta al Presidente Ceriscioli
Il Fiera Covid-19 Hospital di Civitanova e due milioni di euro per fantomatici 188 posti letto aggiuntivi per le strutture private di Campifilone e Villa Fastiggi. Tutto il contrario di quello che andrebbe fatto per strutturare un servizio sanitario regionale pubblico ed efficace.
Ancora una volta, l'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego Sanità delle Marche, ritiene doveroso intervenire su quanto sta accadendo nell'organizzazione del S.S.R. Intervento critico che non aveva fatto mancare anche nella fase di “normalità” pre-COVID-19. Fase nella quale, comunque, il Sistema Sanitario Regionale è stato messo in forte sofferenza da lunghi anni caratterizzati da tagli alle Risorse Economiche ed al Personale di tutti i Profili Professionali, compresi Infermieri OSS e Medici.
USB ha più volte denunciato pubblicamente le conseguenze negative delle scelte operate dalla Regione Marche sia sul Sistema Ospedaliero che Territoriale perché era facile prevedere che la continua e sistematica riduzione delle Risorse avrebbe reso la Sanità sempre meno adatta ad affrontare i problemi di salute dei cittadini marchigiani. Non è un caso infatti, che gli indicatori dell'efficienza ed efficacia delle prestazioni, quali le liste di attesa e la mobilità passiva, dimostrino la correttezza delle nostre valutazioni. Gli stessi contenuti del Piano Socio-Sanitario Regionale 20/22, licenziato dalla Giunta il 4 febbraio 2020, generici e inconcludenti, evidenziano, a nostro parere, che nessuno dei nodi strutturali delle carenze del Sistema vengono affrontate come si sarebbe dovuto, cioè reinvestendo sulle tante professionalità del Settore Pubblico.
In questo quadro di riferimento, tecnico e organizzativo, si è abbattuto lo tsunami provocato dal Coronavirus che come sappiamo ha impattato duramente con una struttura Ospedaliera fragile e con una organizzazione di medicina Territoriale azzoppata, proprio mentre quest'ultima sarebbe stata la carta strategica da giocare nella fase di prevenzione e di trattamento domiciliare, compresa l'esecuzione di quei Tamponi i cui risultati avrebbero forse consentito di mirare gli interventi terapeutici.
USB ha subito denunciato, rivolgendosi anche alle Procure della Repubblica, che la situazione sarebbe stata insostenibile, perché presente con i suoi delegati nei Posti di Lavoro, constatava giornalmente la mancanza dei più elementari Dispositivi Individuali di Protezione e l'insufficienza dei Posti letto di Terapia Intensiva Pubblici, come, del resto, anche le conseguenze nefaste, seppur facilmente prevedibili, dello spostamento dei pazienti Covid nelle RSA.
Ma , ancora più preoccupanti e foriere di ulteriori disastri, per L'Unione Sindacale di Base, sono state le decisioni operative della Giunta Marche nelle successive fasi di sviluppo dell'Emergenza Covid, ci riferiamo in particolare alle due decisioni, una delle quali riguarda la Costruzione del “Fiera Covid Hospital” di Civitanova affidata all'Ordine di Malta di circa 100 P.L. intensivi e l'altra riguardante lo stanziamento di altri 2 milioni di euro di denaro pubblico per fantomatici 188 posti letto su due strutture private, quella di Villa Fastiggi a Pesaro e quella di Campofilone di cui, in questo momento non sappiamo dire lo stato dell'arte.
USB dichiara tutta la sua contrarietà a queste scelte sia nel merito che nel metodo I 100 posti letto di terapia intensiva progettati da Bertolaso/Ordine dei Cavalieri di Malta si annunciano come l'ennesimo flop dal punto di vista della loro concreta realizzazione e soprattutto ci pare assurdo che si decida di procedere con il progetto nonostante i tanti pareri negativi e autorevoli degli addetti ai lavori, visto che ormai, e per fortuna, siamo in presenza di un calo deciso della curva epidemiologica. Ci chiediamo a questo punto quali siano le vere ragioni dell'insistenza del Governatore nel continuare la costruzione dell'ennesima opera inutile, una vera e propria cattedrale nel deserto costosa, circa 140,000 euro a posto letto e destinata ad essere smantellata finita la crisi.
Quello che si sarebbe dovuto fare, a nostro avviso, era un'operazione molto più semplice ed efficace, riaprire cioè una parte delle strutture ospedaliere chiuse (da ultimo 13 su tutto il territorio regionale), già largamente predisposte,
attivarle per l'emergenza e soprattutto renderle utilizzabili per l'assistenza ospedaliera così indispensabile anche dopo la fase emergenziale in atto.
E ancora, e non certo da ultimo per un Sindacato autonomo di Base, la cosa da fare sarebbe stata quella di riattivare, ad esempio, i numerosi posti letto proprio di Malattie Infettive in reparti inopinatamente chiusi, e riattivati in fretta,
nell'Ospedale Pubblico di Ascoli, attualmente incredibilmente NON attivato, e in generale utilizzare le capacità di spazi sempre sottostimate dei famosi “Presidi ospedalieri unici di Area Vasta”. Tutto questo avrebbe reso necessario procedere alle assunzioni stabili di numeroso Personale e completare le Stabilizzazioni dell'esercito di Precari sfruttati e sempre delusi nelle loro legittime aspettative.
Ma USB ritiene, che proprio queste siano le scelte che i Legislatori e l'ASUR vogliono assolutamente evitare.
Evidentemente i Responsabili della Sanità marchigiana preferiscono continuare nella sciagurata operazione dei tagli alle Strutture ed al Personale dipendente del Servizio Sanitario Pubblico e considerano la fase emergenziale, non
come una opportunità di cambiamento in positivo, ma come ritorno allo status quo. E questo ci pare la peggior cosa che si possa fare!
Che dire poi della decisione assunta con la delibera 360 del 18 marzo 2020? Risorse per i privati non mancano mai, le briciole per i servizi ospedalieri pubblici proprio quando le leggi recenti nazionali indicano chiaramente di investire aumentando i posti letto negli ospedali pubblici.
Anche se dovessimo prendere per vere le dichiarazioni pubbliche fatte a “PICENO Oggi “dal Presidente monche Assessore regionale alla Sanità Ceriscioli e cioè: “i due milioni di euro sono dedicati alle strutture di Campofilone e Villa Fastiggi per attivare 188 posti letto aggiuntivi non esistenti prima dell'epidemia, quindi senza budget”, francamente, al Nostro Sindacato pare proprio che la giustificazione addotta rappresenti bene il detto “la pezza è peggiore del buco”.
USB Marche si chiede infatti perché si siano stanziati due milioni di euro per aggiungere 188 posti letto “nuovi” da far gestire alla Sanità Privata piuttosto che, come si diceva sopra, utilizzarli per ripristinare un minimo di ospedalità pubblica nella Regione Marche?
Da anni ormai, il S.S.R. È stato sottoposto alla scriteriata diminuzione di reparti negli Ospedali e il numero di posti letto rimasti si è rivelato estremamente insufficiente anche a gestire le fasi di “ordinaria amministrazione”, figurarsi in questa emergenza Pandemica mondiale.
E il Presidente Assessore che fa'? Invece di ripensare alle scelte fatte e riaprire ospedali e reparti ha continuato imperterrito a dare risorse economiche alla Sanità Privata.
Quello che l'Unione Sindacale di Base non può tollerare è che gli “EROI” della sanità Pubblica che hanno dato un contributo anche in termini di “morti sul lavoro” siano dimenticati con la stessa velocità con la quale sono stati giustamente riconosciuti come indispensabili.
Essi non hanno ancora nessuna certezza, al di là della solita propaganda, di quanto la Regione Marche vorrà riconoscere loro in termini economici stanziando finalmente le necessarie Risorse Aggiuntive Regionali.
USB Sanità Marche