Lettera Aperta/COMUNICATO STAMPA

Al Direttore Generale ASUR-Marche Alle Direzioni delle Aree Vaste 1,2,3,4,5.

Al Presidente/Assessore alla Sanità Ceriscioli

Oggetto: Emergenza COVID-19

Ancona -

L'Unione Sindacale di Base Marche P.I. Sanità rispetto all'emergenza Covid-19, intende denunciare l'assurdità delle decisioni assunte dalle Dirigenze Sanitarie (supponiamo in sintonia con l'ASUR), riferite ad alcuni territori come l'Av5 ma anche all'Ospedale di Fabriano e in altre realtà sanitarie Marchigiane

Queste decisioni sono, a nostro avviso, gravissime, in quanto ordinano la sospensione delle Operazioni Chirurgiche programmate, riducono i posti letto, svuotano interi reparti tutto a discapito dei Servizi alla Cittadinanza marchigiana.

Si legge infatti, nell'Oggetto della comunicazione inviata ai Direttori di Dipartimento delle Strutture ospedaliere di AV5; ma abbiamo notizie di comportamenti analoghi per le Sale Operatorie di Camerino, San Severino e Fabriano, la seguente dicitura: “Epidemia di SARS Covid-19- sospensione delle attività programmate Chirurgica Generale, Urologia, Ortopedia, ORL. A Fermo addirittura si sospendono Visite Specialistiche Ambulatoriali, tanto per allungare ancora un po’ le liste d’attesa!

Decisioni assunte senza alcun confronto con le RSU e le OOSS.

Quello che l'USB ritiene assurdo e inspiegabile, è che così facendo, si contrae ulteriormente, di fatto, la Sanità Pubblica invece di affrontare l’emergenza ripristinando reparti chiusi negli ultimi Anni, come ad esempio le Malattie Infettive (di Ascoli e Macerata) e/o altri reparti soppressi in altri territori che dovrebbero essere ripristinati per assolvere all’emergenza in atto. Cosi come è fondamentale utilizzare risorse per dotare le attuali Rianimazioni e terapie intensive, di tutti gli Ospedali, ove presenti di quelle strutture qualitative (camera a pressione negativa) che necessitano per affrontare al meglio l’assistenza dovuta, e crearne di nuove negli spazi presenti nei vari Ospedali delle Marche svuotati in questi Anni da una Politica Sanitaria Pubblica deficitaria.

Quello che si doveva e che USB CHIEDE di fare, invece, era la immediata assunzione straordinaria di Personale anche “a tempo determinato” per coprire l’attuale carenza di Organico e dare respiro agli operatori sanitari già sfiancati da Anni di turni massacranti riposi saltati e diritti negati; inoltre stabilizzare immediatamente, come previsto dalle norme attuali, quei lavoratori che da anni si trovano in condizione di precarietà per coprire le gravi carenze di organico dopo anni di tagli del numero dei dipendenti e aumento della Spesa per i Privati Convenzionati. Per questo è anche urgente Re-internalizzare i servizi a partire dall’Assistenza Domiciliare che in questa emergenza è essenziale e che deve essere Pubblica.

Tagli della spesa al personale del Comparto Sanita di quasi 5 milioni di Euro come risulta dall'analisi dell'esercizio economico ASUR!

Sospendere l'attività chirurgica e programmata, oltre ad essere un danno evidente per i Pazienti è anche un evidente errore comunicativo nei confronti degli Utenti perché si dà conferma di una gestione dell'Emergenza che avviene a scapito della normale attività sanitaria invece di ampliare l'Offerta.

Per sintetizzare, USB ritiene che tali soluzioni, tra l’altro non uniformi in tutto il territorio, rappresentino la classica “toppa peggiore del buco”.

Altra evidente criticità riguarda la tutela della salute degli operatori che in questo momento stanno gestendo l'emergenza del Covid-19, operatori sanitari a cui deve essere garantita la sicurezza con l’uso degli appositi DPI (Dispositivi di Protezione Individuali) forniti non con il contagocce, ma nella giusta misura e in modo tempestivo.

Risulta ogni giorno più chiaro come tutto quello che nel corso degli ultimi dieci anni, dalla nascita dell’ASUR, è stato sottratto alla Sanità Pubblica in termini di riduzione di personale e di servizi, riduzione dei posti letto chiusure di interi Reparti e la conseguente congestione e affollamento dei Pronto soccorso, chiusura di Ospedali e dirottamento delle risorse verso esternalizzazione di servizi e verso la sanità privata convenzionata, abbia ridotto la sanità pubblica delle Marche in condizioni tali da dubitare della tenuta del sistema.

Come magra consolazione possiamo solo dire che l’USB in questi lunghi anni di sbagliata programmazione regionale ha sempre evidenziato il rischio che il Servizio Sanitario Pubblico diventasse davvero inadeguato ai bisogni della popolazione marchigiana, ma in questi frangenti, la soddisfazione di aver avuto ragione non ci consola.

USB Sanità Marche