Rsa Ripatransone, dopo il Covid depotenziamento di posti letto e di personale. Presidio USB il 1° ottobre
Durante il picco pandemico la struttura Rsa di Ripatransone, afferente all’Area Vasta 5, è stata riconvertita in struttura per malati Covid in un batter d’occhio, creando non pochi disagi ai familiari dei degenti ospiti della struttura.
USB, su segnalazione dei lavoratori, ha subito denunciato (anche a seguito di gravi situazioni in altre Rsa italiane, vedi Pio Albergo Trivulzio di Milano) la non conformità della struttura a tale dispiegamento. Ai lavoratori non sono stati riconosciuti nemmeno i diritti sanciti da accordo regionale su tempi vestizione Dpi Covid, 40 minuti a turno causando un danno economico!
Dopo qualche mese, la struttura si è riconvertita in Rsa Covid – free, ma inspiegabilmente depotenziata di posti letto, in precedenza 33, e di personale. Tutto questo senza alcuna informativa alla Rsu Av5! I degenti, inoltre, risultano dal punto di vista assistenziale molto più complessi nella gestione e il personale è insufficiente ad assicurare una assistenza di qualità.
Insomma, la pandemia non ha insegnato nulla alla dirigenza Av5 che gestisce la sanità pubblica, infatti invece di aumentare l’offerta di posti letto pubblici e dotarli di personale sufficiente, si fa esattamente il contrario, facendo un favore alle strutture private.
Le residenze sanitarie assistenziali sono strutture non ospedaliere adibite all'assistenza di persone non autosufficienti, bisognose di cure mediche e di una articolata assistenza sanitaria. La decisione della direzione dell'Area Vasta, di ospitare pazienti positivi durante la pandemia, aveva già scatenato la reazione di USB, che insieme al personale sanitario ed ai famigliari dei residenti, ha urlato a gran voce che la struttura non era idonea ad ospitare un reparto Covid. Ma nessuno ha voluto prestare ascolto.
Fatto sta che ad oggi il numero degli ospiti è sceso da 32 a 20, con un notevole taglio parallelo del personale di assistenza. Significa mancanza di figure professionali adeguate alle necessità degli ospiti (2 Oss per turno sono oberati di lavoro soprattutto al mattino), con complessità assistenziale aumentata. Il tutto ad opera di una dirigenza che ha inspiegabilmente "requisito" personale precario! Forse con l'intento di non rinnovarli?
Così, mentre aumentano i posti letto nelle Rsa private (a San Benedetto del Tronto la Rsa San Giuseppe, aumenterà i suoi posti letto, a Campofilone la Rsa del gruppo De Benedetti dispone di numerosi posti letto, tanto per fare qualche esempio) , la pandemia da coronavirus non solo ha aggravato lo stato del sistema sanitario nazionale (già definanziato), ma ha acuito la crisi delle Rsa locali a gestione pubblica!
Ancora una volta a pagare il conto dalla gestione a dir poco disastrosa, visto i risultati della dirigenza dell’Asur e Av5 vengono chiamati gli operatori sanitari e la cittadinanza. La dirigenza Asur e Av5 dovrebbe dimettersi!
USB chiede con forza il ripristino dei posti letto, l’aumento del personale sanitario (infermieri e Oss) per erogare una assistenza di qualità ai cittadini e chiaramente il ritiro di qualsiasi ulteriore ipotesi di cessione di servizi al privato. dato che circolano voci di un appalto! Saremmo di fronte ad una surrettizia privatizzazione, non solo della sanita' pubblica, ma anche dei servizi sociali verso le persone più fragili. Basta appalti!
USB chiede inoltre la reinternalizzazione delle Rsa oggi in appalto e dei servizi in appalto. USB chiede la gestione pubblica dei servizi della sanità pubblica e il lavoro pubblico! Per questo c'è assoluta necessità di assunzioni stabili e di proroga del personale precario in scadenza.
La lotta per il salvataggio del sistema sanitario pubblico è da sempre al centro delle battaglie di questa organizzazione, ci vuole una lotta condivisa, per questo chiediamo anche alla politica locale e regionale di attivarsi a salvaguardia dei servizi pubblici e dei lavoratori.
USB chiama tutti, lavoratori e cittadini, a mobilitarsi e a partecipare al presidio/assemblea il 1° ottobre davanti all’ospedale di Ascoli e ad aderire allo sciopero generale dell’11 ottobre.
Unione Sindacale di Base AV5
Ascoli Piceno 24/09/2021