USB rilancia lo sciopero nel trasporto pubblico locale per il 6 luglio. Presidio ad Ancona davanti sede Regione Marche. No privatizzazione servizi

Ancona -

L’Usb Marche rilancia lo sciopero generale nel settore del trasporto pubblico locale per il 6 luglio prossimo, con contestuale presidio davanti la sede della Regione ad Ancona, previsto per le 12. La protesta doveva tenersi il 26 giugno scorso ma all’ultimo momento il Ministro dei Trasporti precettò i lavoratori del comparto. “Lo sciopero di 4 ore dalle alle 11 alle 15 e il presidio si terranno ugualmente il 6 luglio- spiega Andrea Quaglietti, segretario regionale Usb – per manifestare contro le modifiche normative che il Parlamento sta introducendo nel settore del Tpl, e che andranno a smantellare la maggior parte dei diritti e delle tutele sociali a favore dei lavoratori che vi operano. Queste diritti e queste tutele, dalla contrattazione al salario fino alle norme per la salute dei dipendenti, erano stabiliti già nel regio decreto 148 del 1931 e successive modifiche : ora si vuole spazzare via tutto, aprendo di fatto il campo ad una privatizzazione futuro del comparto che va a vantaggio solo di pochi privati che dovranno fare profitto nei servizi di trasporto locale. Per noi – continua Quaglietti – tutto questo è inaccettabile”. Nelle Marche lo sciopero sarà promosso in tutte le principali aziende provinciali di trasporto pubblico locale, dove l’Usb ha delegati nella Rsu o iscritti e soci : Start di Ascoli, Steat di Fermo, Conerobus di Ancona, Ami di Pesaro. “I lavoratori del comparto, autisti e non solo non devono essere ricattati nel loro compito – sostiene il segretario – come si rischia di fare se le modifiche normative andranno in porto, proprio quando come nelle Marche e in tutta Italia verranno rinnovate le gare d’appalto dei servizi sul territorio. Ed è molto grave che l’unica vera arma rimasta in mano alle persone e ai loro rappresentanti, quella dello sciopero venga limitata come è successo lo scorso 26 giugno. Non si può lavorare con questa spada di damocle sulla testa, senza pià diritti e tutele sociali facendo un passo indietro perfino ai principi stabilità negli anni Trenta a garanzia dell’interesse generale!.- E tutto questo – conclude Quaglietti –in un vuoto normativo che non viene colmato, potrebbe poi portare ad un ulteriore ondata di tagli degli organici da parte delle aziende che gestiranno il servizio. Non possiamo accettarlo e chiediamo che tutti si mobilitino ora per opporsi a questi progetti. Dopo sarà troppo tardi!.-“


Usb Marche