Vergognosa esclusione dell'USB dal comunicato unitario Conerobus
Le segreterie confederali hanno impedito la pubblicazione del documento condiviso dalla RSU.
L’Unione Sindacale di Base (USB) denuncia con forza il comportamento scorretto e antidemocratico di CGIL, CISL, UIL, FAISA CISAL e UGL, che hanno diffuso ai media un comunicato sul confronto con Conerobus dopo aver di fatto sottratto e impedito la pubblicazione del comunicato unitario già predisposto dalla RSU aziendale, firmato e condiviso anche dall’USB.
Si tratta di un atto gravissimo e vergognoso, che nega la collegialità e la rappresentanza democratica delle RSU, sostituendo il confronto tra lavoratori con decisioni imposte dall’alto dalle segreterie regionali delle sigle confederali, le quali hanno bloccato il documento comune e imposto una propria versione politica e di parte.
A rendere la vicenda ancora più inaccettabile, ci è stato comunicato che le stesse segreterie regionali hanno perfino votato tra di loro per chiedere l’esclusione dell’USB, smentendo di fatto le proprie RSU e la volontà dei lavoratori che rappresentano. Un comportamento che evidenzia come CGIL, CISL, UIL, FAISA e UGL temano il confronto libero e la presenza di un sindacato realmente indipendente, che non si piega ai tavoli di comodo né alle logiche concertative.
USB: NOI STIAMO DALLA PARTE DEI LAVORATORI, NON DEI PALAZZI
USB ha partecipato con trasparenza al confronto con Conerobus, contribuendo alla stesura del comunicato unitario, nel quale veniva ribadita la necessità di interventi strutturali e finanziamenti stabili per il trasporto pubblico locale. Mentre gli altri si limitano alle dichiarazioni e ai comunicati di facciata, USB resta accanto ai lavoratori, nelle rimesse, sugli autobus e negli uffici, portando avanti la voce di chi ogni giorno garantisce un servizio pubblico essenziale.
Le accuse mosse contro USB — secondo cui saremmo troppo combattivi o “non firmatari” dei contratti — dimostrano solo quanto dia fastidio un sindacato che lotta davvero per i diritti dei lavoratori, in un settore dove loro, presenti da vent’anni, non hanno fatto altro che compiacere gli interessi delle aziende. Basti guardare a quanto accaduto in una nota azienda del Pesarese, dove la nostra RSU USB è quotidianamente impegnata nella difesa dei diritti dei dipendenti, spesso in solitudine, mentre gli altri restano in silenzio di fronte alle ingiustizie.
Oggi, dopo aver contribuito al peggioramento delle condizioni dei lavoratori con contratti che hanno reso poveri migliaia di addetti del TPL, arrivano perfino a votare tra di loro per escludere un sindacato scomodo, che non si vende e non si piega. Ma una cosa è certa: le lavoratrici e i lavoratori sanno riconoscere chi lotta davvero per loro — e non è certo la “cinquina sindacale” che tenta di cancellare la voce dell’USB.
USB CONTINUERÀ LA LOTTA PER:
• Un sostegno stabile e strutturale al trasporto pubblico locale.
• La tutela dell’occupazione e del salario di tutti i lavoratori del settore.
• Il rispetto del ruolo delle RSU e della libertà sindacale.
• Una voce libera, autonoma e trasparente che parli davvero a nome dei lavoratori, non delle segreterie.
USB denuncia questo episodio come un grave precedente che mina la credibilità delle relazioni sindacali in Conerobus e nella Regione Marche.
Chiediamo il ripristino immediato della collegialità e del diritto di rappresentanza, perché i comunicati e le posizioni dei lavoratori devono nascere nei luoghi di lavoro, non nei vertici sindacali.
USB Lavoro Privato Ancona
Il comunicato unitario bloccato dalle segreterie e non pubblicato con la firma di USB:
RSU FILT CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – FAISA CISAL – UGL FNA – USB LP
Conerobus, nuovo incontro sul piano di risanamento: servono interventi strutturali e finanziamenti stabili. “La politica scenda in campo, subito”
Si è svolto oggi un nuovo incontro tra Conerobus, RSU e organizzazioni sindacali nell’ambito del confronto sul piano di risanamento industriale dell’azienda. Nonostante il proseguire del dialogo, i temi rimangono sostanzialmente gli stessi e il quadro complessivo continua a destare forte preoccupazione.
Sono già stati calendarizzati due ulteriori incontri, fissati per giovedì 23 ottobre e giovedì 30 ottobre, durante i quali il confronto proseguirà sul piano di risanamento e sulle possibili misure da adottare.
Conerobus ha confermato le linee del piano quinquennale 2025–2030, basato in larga parte sulla riduzione dei costi del personale, dichiarando 30 esuberi e proponendo di ricorrere al Fondo di solidarietà bilaterale per 66 lavoratori, con conseguente riduzione di orario e retribuzione. Restano ancora indefiniti i criteri di applicazione e le modalità operative della misura.
Il piano prevede inoltre aumenti tariffari, razionalizzazione del servizio e il blocco del turnover per 54 uscite già previste, misure che rischiano di tradursi in un peggioramento del servizio per i cittadini e in un aggravio dei carichi di lavoro per il personale.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono che non è più rinviabile un intervento strutturale e stabile di sostegno al trasporto pubblico locale. Senza risorse certe e continuative, ogni ipotesi di risanamento rischia di rimanere un esercizio teorico, incapace di garantire il futuro di Conerobus e la tutela dei lavoratori.
Le OOSS sono fermamente convinte che il primo passo deve essere quello di assicurare finanziamenti strutturali e regolari, adeguati ai reali costi di gestione e all’inflazione. Senza questo presupposto, ogni altra misura è destinata a fallire.
Non è più accettabile operare con contratti di servizio fermi da anni e del tutto inadeguati rispetto ai costi reali di carburante, manutenzione e ricambi. Servono risorse certe, strutturali e sufficienti, perché non possono essere i lavoratori e i cittadini a farsi carico delle inefficienze del sistema e delle mancate scelte politiche.
Come sindacato abbiamo chiesto la settimana scorsa un incontro urgente al Presidente della Regione Marche, al Sindaco di Ancona, al Presidente della
Provincia di Ancona oltre ai Soci di Conerobus ma ad oggi ancora nulla.
Ribadiamo con forza alla Regione Marche e al Comune di Ancona ed a tutti i Soci di assumere un impegno concreto, scritto e vincolante, che consenta all’azienda di operare su basi solide e di pianificare il futuro del trasporto pubblico locale.
È ora che la politica scenda seriamente in campo: servono atti concreti, non annunci. Solo così si potrà salvaguardare l’occupazione, la qualità del servizio e il diritto alla mobilità dei cittadini.